lunedì 20 marzo 2017

La vita fino a quando...?

E' un post faticoso da scrivere, non è facile parlare di vita e di morte, di giovinezza e vecchiaia.
Ma questa sofferenza ho bisogno di esternarla.
Un mese e mezzo fa mia nonna, la mia nonnina di 99 anni, forte come una quercia, caparbia e grintosa come un generale dell'esercito è caduta in casa, fratturandosi il femore.
La sua vita è drasticamente cambiata, in peggio. E' finita all'ospedale, operata ma senza il recupero della gamba, e di conseguenza ora si trova in una struttura per anziani su una lunga sedia a rotelle.
Questo episodio ha spento il suo interruttore della vita. Da un giorno all'altro, dal vivere a casa sua con mia zia, fare le sue cose, accudire i suoi fiori, camminare (anche se con le stampelle) in giardino è finita in una stanzetta prima di ospedale e ora di una casa di riposo.
Ha avuto un crollo fisico e psicologico non da poco, e non vi è nulla da fare, lo devo accettare. La vita ha il suo corso.
Sognavo di farle preparare una super torta a giungo per i suoi 100 anni, di radunare le sue figlie, noi nipoti, e le figlie delle sue sorelle per una festina semplice ma che potesse farle piacere.
Ora, purtroppo, non le auguro nemmeno di arrivarci a giugno.
Perché è stanca, non ha più motivazioni ne di curarsi, di mangiare, non ha via d'uscita se non quella per il paradiso.
Sono andata a trovarla questo fine settimana nella struttura dove è stata portata.
Quando l'ho vista, l'ho trovata peggiorata da due settimane prima. Ho detestato quel posto, nuovo, moderno, ma asettico; tutto chiuso ermeticamente.
Come si fa? Come può vivere una persona, lì dentro? L'aria è solo artificiale, le finestre sono chiuse.
Gli altri anziani, per la maggior parte, non coscienti.
Uscendo ho pensato, è proprio da vivere di petto questa vita, da assaporarla, perché se si ha la sfortuna di finire in quei posti, è meglio finirci con bei ricordi, con immagini piacevoli, al limite con qualche rimorso per aver osato troppo, ma senza alcun rimpianto.

Le abbiamo portato una piantina da mettere in camera, un disegno fatto dalla mia bimba e i nostri sorrisi e i nostri baci. Ma poco effetto hanno sortito, ormai la tristezza e la rassegnazione l'hanno raggiunta.
La mia nonnina non c'è più, il gendarme che mi faceva sempre la predica affinché io risparmiassi, che mi brontolava se compravo troppi giochi a Zoe, che a 90 anni mi ha cucito e ricamato tutte le tende di casa, che non conosceva cose fosse il mal di testa.
Non era tanto sentimentale, non era romantica come sono io, come era la mia nonna paterna, ma era forte, grintosa, rideva e cantava dopo un bicchiere di buon moscato. Adorava il salame, che doveva tassativamente avere l'aglio, la mortadella, l'aceto e i limoni.
Amavo ascoltare le sue storie di quando era ragazza, quando si mangiava i limoni che prendeva dalle piante di Riva del Garda, dove era nata.
Mi piaceva starla a sentire, quando con voce ferma mi raccontava che lei aveva tenuto testa a dei militari tedeschi, nazisti.
Ho mille ricordi belli... non ultimo il suo profumo. Sempre di pulito, sempre curata, di crema Nivea.
Ho una pelle in viso, perfetta. "Certo" mi dice, "io non mi sono mai messa tante porcherie in viso, ma tanta crema!"
Credo che verso i novant'anni abbia iniziato a chiederci di comprarle la Nivea, ma in versione anti-rughe perché diceva: "inizio ad invecchiare!"
Nonnina mia, mi hai detto di aver sognato di arrivare davanti alla porta del paradiso, ma ti hanno spinta per tornare giù... Io ti auguro che presto te la riaprano la porta, che ti abbiano preparato un posticino accogliente dove tu possa riposare serena, in mezzo alla luce e all'aria fresca.




lunedì 6 marzo 2017

Romanticismo vs pragmatismo

un conflitto per il quale io saprei sicuramente su cosa scommettere.

Il romanticismo lo sento morbido e malleabile dalle linee tondeggianti. Ha confini senza dubbio modulabili.
Non significa essere spregiudicati o folli, ma semplicemente farsi guidare anche dai sentimenti e non solo dalla razionalità.
Romanticismo per me è vivere a ritmo di musica, è sognare senza limiti, aggiungere un po' di poesia alla vita di tutti i giorni, prendere dei rischi perché una vocina dentro ti dice di farlo, è gustare il bello della vita, è acquistare una piccola barca accendendo un nuovo finanziamento per assecondare la voglia di solcare le acque, di cavalcare le onde. 
E' guidare per un'ora solo per vedere bere un caffè con un'amica anche se hai poco tempo e poca benzina.
E' rimandare le pulizie per la voglia di uscire perché c'è il sole, o farle anche se sei stanchissima perché poi arriveranno gli amici ad animare la serata e magari doverle quindi rifare il giorno dopo.
E' spendere qualche euro in più e scegliere una camera vista mare.
E' comprare l'ennesimo gatto di peluche a tua figlia perché sai che ti farà un sorriso gigante. 
E' andare a prenderla a piedi a scuola con la pioggia battente e portarle gli stivali da acqua per poi farla saltare nelle pozzanghere, rischiando un raffreddore e la piega appena fatta dalla parrucchiera.
E' togliere il coperchio dalla pentola dei pop-corn e lasciarli scoppiare in giro per la cucina per farsi due risate.
E' ammettere ed accettare degli errori perché fanno parte dell'essere umano.
Romanticismo è essere consapevoli ed accettare di "perdere" del tempo, "perdere" la testa, "perdere" dei soldi per un'emozione.

Pragmatismo per me è mettere la praticità, la concretezza e il fine dinanzi a tutto. E' essere quadrati, è rimanere sempre all'interno dei margini voluti da dentro, o stabiliti dall'esterno. Il pragmatismo lo sento quadrato, spigoloso, duro.

Ma sapete che c'è? C'è che la terra è tonda e non quadrata e questo avrà un significato...




On air: "Consequence" - The Notwist


giovedì 2 marzo 2017