giovedì 24 settembre 2020

L'arte dell'accettare

sapete quei periodi in cui non ne potete più di sentire le persone lamentarsi?
Ecco io sono in quel periodo.
Non riesco, proprio non ce la faccio ad avere contatti quotidiani con persone negative che per ogni sciocchezza si lamentano, che chiedono, chiedono, chiedono... è un mero risucchio di energia...
Capisco lo sfogo tra amici, ma la visione negativa della vita in ogni sua forma è assolutamente difficile per me da tollerare. La lamentela continua per ogni accadimento è logorante.
Non sono invincibile, non ho sempre positività da vendere ne tantomeno da regalare.
Persone che trovano sempre il cazzo di pelo nell'uovo che non le aggrada.
Sono brontoloni? Sono pessimisti? Sono viziati?
Non ne sono certa ma a volte il mio pensiero è che siano viziati, o egocentrici, come se tutto dovesse girare attorno a loro, ma girare bene altrimenti è un guaio. Si, penso questo, perché credo che se sei una persona a cui piace rimboccarsi le maniche, se sei abituato a doverlo fare, se negli anni ti sei dovuto arrangiare, se avendo superato prove difficili hai capito che la vita va vissuta con il sorriso o perlomeno con un atteggiamento positivo e propositivo non ti piangi addosso per le sciocchezze.

Io da questo devo prendere le distanze, altrimenti mi sento come un bidone dei rifiuti in cui questi "amici" gettano ciò che a loro non va aspettandosi da me un riciclo del negativo con il positivo.


Questo post era in bozza dal 19 novembre 2019, l'ho ripreso in mano oggi 24 settembre 2020.
Ho ancora il medesimo pensiero... la fortuna è che sono riuscita, anche se solo in parte, a prendere le distanze da questo genere di persone e a conoscerne altre che invece sono entusiaste della vita in ogni sua forma. Purtroppo dico solo in parte perché anche se istintivamente io sarei per tagliare di netto, i miei sentimenti talvolta troppo "buoni" non me lo permettono.

On air :"Lo Siento" Beret





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