Perché tra tante cose positive crediamo e ascoltiamo con più attenzione le critiche negative che ci vengono rivolte?
Perché gli diamo peso, indipendentemente da quante prove abbiamo del contrario?
Cosa ci porta a porre la nostra attenzione solo sui giudizi peggiori?
Quanto valiamo non può essere verificato dagli altri. Se teniamo conto della stima altrui per sapere quanto valiamo, dobbiamo pensare che quella è appunto una altrui stima.
E ancora: sono gli altri dei treni in corsa sui quali cerchiamo di salire o siamo noi il treno che corre sul quale gli altri aspirano a salire?
Lasciamo stare o almeno proviamo a lasciar stare i giudizi, le pagelle, le stime e i paragoni... sono inutili strumenti di tortura psicologica.
Firmato
Una caga dubbi.
On air: "Comptine D'un Autre été" - Yann Tiersen
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