mercoledì 7 settembre 2016

Note, suoni, parole, emozioni...

Note, suoni, parole, emozioni... in poche parole musica.
Non sono un'intenditrice, non ne conosco molta, ma questa è un'altra delle mie passioni. Amo la musica non potrei stare senza.
Mi ha accompagnato sempre nella vita, fin da quando da bambina ascoltavo con mio papà i dischi in vinile dei Beatles, di Battisti, dei Pink Floyd,  dei Rolling Stones e di musica classica. Ecco quest'ultima da piccina non la amavo particolarmente, ma con gli anni ho imparato ad apprezzarla.
Poi le cassette, in macchina ascoltavamo sempre musica e cantavamo... e quanto mi piaceva. Se la musica era bella movimentata lui accelerava, io mi divertivo e mia mamma brontolava, intimandogli di rallentare... a quel punto il volume saliva ancora di più!
Poi è arrivata l'età della "mia" musica, prima i 33 giri nel famoso mangiadischi arancione, perlopiù canzoncine da bambini e sigle dei cartoni animati, poi le cassette con i gruppi pop del momento, fino allo stereo portatile e all'ambitissimo walkman. Niente telefonini, camminavo per le strade del quartiere con il naso all'insù e le cuffiette alle orecchie.
La musica c'era sempre, praticamente in qualsiasi momento, soprattutto se ero sola.
Per studiare, fare i compiti, prima di una partita di pallavolo, andando a scuola in autobus, la sera prima di addormentarmi... era una compagnia, una consolazione, un incitamento, un rifugio.
I primi amori... la musica che ha accompagnato il primo ballo lento, o il primo bacio... Questa la ricordo, era Wind of Change degli Scorpions, ma forse non era il primo bacio, credo fosse il terzo o giù di lì!
Le canzoni tristissime che ho ascoltato e riascoltato alla prima delusione d'amore. Che poi mi sono sempre chiesta perchè quando si è tristi si ascolta musica malinconica? Per sprofondare ancora di più? Per piangere e buttar fuori tutta quella sofferenza? E' una specie di antidoto? Qualcuno me lo potrebbe spiegare? Negli ultimi tempi se sono triste lo faccio ancora, poi mi ritrovo con le lacrime agli occhi e allora scatta la reazione di autodifesa e attacco con il rock o comunque qualcosa che pesti duro. Ecchecavolo.
Poi c'è stato il passaggio al genere house quando è arrivato il momento delle discoteche. Unz unz tutto il giorno.
E crescendo, sempre, nei momenti di scelta, di attesa, di ricordo, felici o di difficoltà ho spinto play su un riproduttore.
E ancora oggi è così... il mio sogno (un po' strano) è che la musica possa essere sempre on air per tutti... un effetto di "stereo diffusione dal cielo", una colonna sonora continua che accompagna le nostre giornate e che cambi a seconda del nostro stato d'animo e della situazione.
Perché la musica rende speciali i momenti, li enfatizza, li sottolinea, li amplifica.
Sognare ad occhi aperti... con la musica è più facile... si possono fare di quei voli pindarici incredibili. In questo sono una vera esperta!
E poi ballare... la musica fa ballareeeeeee, fa scatenareeeee
Si potrebbe parlare per ore ed ore, dei generi, degli strumenti, dei modi di ascoltarla...
magari seguiranno altri post, questo oggi è uscito così.




On air :"L'aquila" - Lucio Battisti


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